Aenigma. Fulci in picchiata.

Parliamo dell’87. I capolavori del Maestro Fulci avevano già fatto scuola, e gli spettatori si stavano abituando a un nuovo livello di visione orrorifica, dopo pellicole come Carrie, Suspiria e Phenomena. Cito non a caso questi tre film, perché Aenigma sembra trarne ampia ispirazione, nell’ambientazione da college femminile e nelle sue meccaniche di amicizie/gelosie/vendette. In realtà tutto l’intreccio sembra preso di peso da una pellicola australiana del ’78, Patrick, che racconta esattamente la stessa storia, solo con un protagonista maschile.
Siamo a Boston (in realtà per tagliare i costi il film fu girato nell’ex Jugoslavia), in un college femminile: una ragazza bruttina e un po’ ritardata, la figlia dell’inquietante donna della pulizie, viene coinvolta in uno scherzo crudele e accidentalmente investita. Finirà in  coma: il suo spirito, però, entrerà in una nuova allieva del college, che la vendicherà con le amichette birbone.

 Il film è decisamente deboluccio e pure un po’ noioso: tutto si scopre fin dall’inizio, i personaggi sono insignificanti e non c’è mai un momento di tensione. Fulci si trovava in una difficile situazione di salute, e in evidente mancanza di idee;  la storia è spesso raffazzonata e la si segue per lo più per inerzia. L’unica sequenza memorabile è quella (topos fulciano) in cui una ragazza viene divorata da migliaia di lumache durante il sonno: più che altro bella prova di resistenza dell’attrice, perché le lumache sono vere (a parte quelle che le entrano in bocca, visibilmente posticce). Tutto sommato poco sangue, qualche decapitazione qui è là, la figura abbastanza inquietante della comatosa sogghignante, e nulla di più. Evitabile.